PANI DI NATALE – ATTO V – PANDORO GASTRONOMICO
Pani di natale, ancora pani di natale, stavolta pandoro gastonomico.
Ho visto questa idea l’anno scorso realizzata dalla mia amica Mirna, grande lievitista, e mi è subito piaciuta.
Quest’anno ho deciso di provarci.
Il pandoro gastronomico.
Fanno tutti il panettone, il pandoro è piu innovativo no????
Cosa ho fatto….
Ho preso il jolly, che è il mio salvavita e che uso quando non so bene che impasto potrei usare. Ho fatto una pezzatura di 15% in mano della dimensione stampo. 638 gr in stampo da 750 per capirsi . Siccome io ho lo stampo da 500, nel mio caso 430 g.
come fare il pandoro gastronomico
E quindi essendo che avevo tre stampi da 500 mi sono ricalcolata le dosi per avere 1275 g totali di jolly.
616 farina 0102 hp
124 lievito madre
12 ldb
277 latte
92 uova
16 miele
12 sale
124 strutto
31 zucchero
Il procedimento lo ho descritto anche nel pane natalizio n4 quindi non mi ripeto.
Ho atteso che arrivasse al triplo e lo ho diviso in 3 parti uguali. Appunto da 430 gr.
Lo ho messo nello stampo imburrato. Molto più easy che fare forme strane come nelle scorse “puntate”.
Devo ringraziare ancora Mirna che mi ha spiegato come imburrare lo stampo: non avendo mai fatto un pandoro normale io non ne avevo la minima idea. Ebbene, va imburrato e poi ripulito con lo scottex, in modo da lasciarne un velo. Santo scottex…. Oltre che per i canditi anche col burro fai da salvavita!
Lo ho fatto lievitare fino a toccare lo stecchino, poi lo ho cotto ….e voila.
Per la cronaca lo ho cotto in due tornate essendo che nel mio nano forno tre stampi non ci entrano manco se prego. Il terzo stava parcheggiato in frigo.
A 165 gradi circa 25/30 minuti. E coperto con carta forno in modo non si bruciasse il “sedere”.
Poi lo ho fatto raffreddare in stampo un venti minuti.
Adesso è li, bello pronto, da magnare così a fette come pane o da usare per tramezzini come tradizione comanderebbe.
Vedremo. La base la abbiamo, sul companatico devo riflettere….
Grazie di cuore a Mirna che mi ha supportato in questa avventura “gastronomica”, e ovviamente grazie al Jolly e al Maestro Fabio, colonne portanti dei miei esperimenti lievitistici!