LA PERA – chef Forcone docet
Questa è pazzesca, la Pera!
Questa monoporzione è davvero pazzesca! Ovviamente non la ho ideata io, la ricetta è del grandissimo chef Forcone. La pera (che fantasia!)
Apparentemente è molto semplice ma è composta di quattro preparazioni una più top dell’altra.
Io devo confessarvi che a farla ho avuto qualche difficoltà perché non ho proprio tutte le sue strumentazioni e ingredienti, ma il risultato è ugualmente…. Pazzesco!
Allora.
La base è uno streusel pressato al cacao. Si fa lo streusel, si congela e si schiaccia in stampini da tartelletta e si cuoce. E sarà la base della mono.
Già qua vado in crisi perché sarebbe stato necessario un ring da 7 cm e io li ho da 6 e da 8…. Quindi mi sono dovuta ricalcolare i grammi di streusel per ognuno. Ma mica potevo comprare un ennesimo stock di stampini no??? E ho dovuto farlo in due step, perché ne avevo solo 7 di cerchi mannaggia….
Il cuore della pera, l’inserto, è una tartare di pere, chiaramente. Fatta con pectina, zucchero, polpa e dadini. E qua io ho fatto l’errore di fare i dadini un po’ grossi mentre sarebbe stato meglio farli più piccini perché vanno colati in stampi a semisfera da 4 cm. Pace, la tartare viene ugualmente, solo più ciccia come dico io.
Quando la tartare è congelata- e ci vuole parecchio- si passa al “corpo pera”: una mousse alla ricotta delicatissima davvero. Questa me la segno e la userò anche per torte moderne tanto è buona. Solo bisogna star attenti a riempire bene lo stampo e centrare l’inserto di tartare al centro, che non è cosa da poco. E soprattutto, una volta congelate, il casino è sformare ste dannete pere. Ci ho quasi rimesso una mano per congelamento. Gli stampi pavoni sono tanto belli quanto dannati. Chi li progetta potrebbe anche pensare a chi poi li deve sformare….
Ma se finalmente si riesce a estrarre ste dannate pere viene il bello.
Glassa rocher a pinguino.
Si prende la pera, si infilza e si puccia in una brocca di cioccolato, o meglio, di glassa rocher appunto. E anche qua occhio a infilzare bene la pera o cade a fondo se si stacca dallo spiedino (cosa che chiaramente mi è successa con la prima visto che dovevo prenderci la mano…)
Di un goloso da fare paura.
Insomma è una mono da campione del mondo.
Io non posso darvi le ricette dello chef Forcone, ma se volete provarla anche voi potete facilmente trovare in internet come fare lo streusel, la tartare (che poi è un confit), la mousse di ricotta e la glassa.
E vi giuro che l’insieme dei gusti è… pazzesco, mi ripeto, ma pazzesco.
Il disco croccante di base, la glassa rocher, la delicatezza della mousse…. Cavolo tanta tanta roba.
Quindi, nonostante la mia imbranataggine, la mancanza degli stampi adeguati, il congelamento delle mani e tutto il resto…. Questa sicuramente è da scrivere negli annali come monoporzione top!
Se tutta la frutta fosse così credo potrei diventare vegetariana, anzi fruttariana!
Grazie chef Forcone!