ROSE LITCHE – Nicholas Lambert
Oggi è la volta di Rose litche. Ricordate le Bee Medovik? Quelle apine che mi avevano fatto morire? Beh a parte il putiferio scatenato nel farle erano davvero davvero buone. Sono finite da due settimane e io mi aggiro x casa un po’ come i tipi della pubblicità Costa Crociere al rientro… senza apine non è lo stesso…
Allora con timore reverenziale ho deciso di affrontare un’altra mono di Lambert. Ho studiato la ricetta per vedere se dovevo dotarmi di stivali, paraschizzi o cosa… almeno mi preparo psicologicamente.
Solo 6 preparazioni e 7 strati totali: che vuoi che sia? Posso farcela – mi son detta…
Partiamo dalla base: frolla linzer. Ho già fatto tante linzer in vita mia ma dopo aver provato questa… beh credo che Lambert discenda da generazioni austriache, mannaggia che frolla…
Poi lo sponge. Qua già ci incasiniamo perché ‘sti chef hano la mania dei maxi forni e maxi teglie. Io ricordo ho un forno standard, che manco cuoce due teglie insieme…. Allora mi son dovuta ricalcolare le dosi in formato lilliputh, cercare una teglia adatta, ricalcolare in base a ciò che avevo… un pomeriggio di calcoli tanto che la calcolatrice mi ha detto “arrangiati”, si è spilata e ho finito col cellulare.
Comunque ottenuto lo sponge si coppa a dischi. Di due misure. Perchè ti pareva se ‘ste qua, maniaco degli starti, non me lo mette solo alla base della mono ma pure alla base dell’inserto??? E così dallo sponge lillipuziano escono pure cerchietti ultramignon… i ritagli comunque immaginate dove son finiti… Lambert ci sa fare davvero.
Inserto: un gelee di litchi. È chiaro. Perché tutti oltre all’olivello spinoso (delle apine) abbiamo in casa almeno una purea di litchee… (giuro che se lo incontro a Lambert un barattolo di Nutella glielo regalo, magari capisce cosa significa la “reperibilità degli ingredienti”). M a questo è stato procurato dalla mitica Serena e dallo staff di GSI, sempre insostituibili!
CoRpo: Mousse al lampone. Qua dopo vi lascio la ricetta/tecnica. Si perché la cosa mi ha sconvolto. Lui non usa la purea talis et qualis, dalla scatola. La riduce. Al 50%. Sul colpo io mi son detta “ecco un modo per farmi pagare il doppio…doppia dose per mezza resa!!” e ho iniziato a fargli fischiare le orecchie. Poi man mano procedevo mi son ricreduta. Un colore e un aroma così mai, in nessuna mousse li ho visti. Santo Lambert è diventato.
E siamo a 5, la cream montata sopra. Alla rosa ovviamente. Altra cosa che tutti abbiamo in casa l’olio alimentare di rosa. Ma qua lo frego. Me lo ero procurato tempo fa x una torta di Valerio e lo ho già! Francesca – Lambert 1 a zero….
Ultimo…. Un coulis … che bel nome. Colis di lampone.
La glassa me la risparmia. Velvet spray. Almeno qua evito di rifarmi il pavimento con macchie di glucosio. Anche se ho dovuto pulire la tavaglia e tavolo che anche se coperti di pellicola non eran rimasti proprio indenni…
Nel complesso la mono è uno spettacolo. In 5 cm di diametro e 4 di altezza riesce a fare entrare sette strati (sei preparazioni ma lo sponge è doppio) di pura goduria. Quando la ho assaggiata mi sono sentita un po la tipa della pubblicità della muller avvolta in un vortice di estasi,( con la differenza che lei è una bellezza e io una racchia). Ma lo stato di beatitudine era il medesimo.
Credo che Lambert, anche se riesce in fase di realizzo a tira fuori i peggiori istinti di me, sia un mito. Un genio (del bene o del male non lo ho ancora capito).
Come promesso vi lascio la mousse. Potete farla con qualunque frutto e stampo. Cambiate le dosi.
Ridurre 120 purea lamponi al 50 % – diventa 60 g- e la lasciate a t ambiente. Fate crema inglese con 54 latte, 33 tuorli, 24 zucchero e 24 massa gelatina. Unite la purea alla crema inglese e addizionate di 83 panna montata quando la temperatura è a 25
Provate. Ciauz.